Magliano
Si adagia su di un roggio alla sinistra del torrente Arcinazzo a sud della così detta “Costa di Lebi” e conta circa 120 abitanti che, come in tutti paesi di Lunigiana, aumentano nei periodi estivi e di festività, quando vi fanno ritorno i numerosi emigrati. Ultimamente si assiste ad uno sviluppo turistico che riguarda tutta la Lunigiana e che coinvolge queste piccole realtà. La nascita di agriturismi prima e di bed&breekfast ora, sta portando ad una riscoperta di questo territorio da parte di un turismo di qualità che mette alla base della richiesta tranquillità, paesaggi bucolici e vecchi sapori, cose che in tutti i piccoli centri come Magliano di certo non mancano. Di questa sviluppo ne è riprova anche il fatto che le vecchie case in pietra, anche quelle ormai diroccate, sono diventate oggetto di un vero e proprio culto da parte di turisti stranieri, soprattutto inglesi e tedeschi che, non lesinando denaro, riconducono all’antico splendore vecchie cascine e antiche magioni. A questo si è affiancata una richiesta di appartamenti per un turismo nazionale e straniero che fa dell’atmosfera campestre la base principale per le proprie vacanze. Il paesaggio poi che si gode da Magliano, e le foto lo dimostrano, è da togliere il fiato. L’altitudine ideale fa si che la nebbia del fondo valle non raggiunga quasi mai il paese e se si ha voglia di vedere uno spettacolo della natura basta alzarsi al sorgere del sole e vedere la valle ricoperta da una coltre bianca ovattata mentre le colline intorno sono illuminate dalla luce solare che ne risalta i colori soprattutto in autunno quando il verde lascia il posto alle tonalità di rosso e di marrone.
La vista delle Alpi Apuane, che sembrano adagiate su di un soffice cuscino fatto di sinuose colline, che si stagliano all’orizzonte danno una giusta chiusura ad un paesaggio che spazia per tutta la valle e sulle colline vicine per tutti i 180°. Quello che colpisce in questo luogo magico e il rumore del silenzio. È la capacità di riuscire a percepire suoni naturali che il nostro cervello non è quasi più capace di distinguere: il rumore delle foglie trascinate dal vento, il fremito delle ali degli uccelli, il ticchettio di un picchio, il defluire impetuoso di un torrente o il semplice passare del vento fra le fronde dei rami. Sorprende poi la capacità di udire le voci di contadini o di comari occupate, trasportate dal vento ed amplificate dal rumore del silenzio che si muovono nell’aria e chiudono le distanze fra collina e collina, fra paese e paese. I rintocchi delle campane della nostra chiesa che fissano le ore gli appuntamenti religiosi della giornata scandiscono ancora il tempo dei vecchi contadini che solo al rintocco giusto alzano lo sguardo dalla loro terra e si rimettono in cammino verso casa. Come i rumori anche gli odori non sono da meno. Quelli della natura sono intensi e aromatici; come il profumo della terra appena arata o del fieno tagliano da poco. Il profumo delle varie piante in fiore che ci aiutano a ricordare la ciclicità delle stagioni e della vita stessa. E se a questi aggiungiamo quelli della cucina delle nostre donne fatta di ingredienti presi nell’orto di casa, gli aromi che a volte si possono sentire nell’arioa sono davvero molteplici e avvolgenti Se non sono riuscito a convincervi del tutto di come sia bello ed interessante il paese di Magliano non vi resta che mettervi in cammino e seguire le indicazioni che portano qui per togliervi quel dubbio che, anche se non importante, spero vi accompagni dopo aver visitato queste pagine e letto queste righe.
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